venerdì 2 maggio 2014

Saving me - Nickelback

foto di Oliver Jules
Il vagone era silenzioso, sembrava non ci fosse nessuno, poi in fondo scorsi un ragazzo, poteva avere vent’anni; portava quella barbetta non curata e i capelli arruffati che ti fanno notare che da tempo sei sovrappensiero; sedetti  sul sedile opposto e cominciai a leggere. Era molto silenzioso, sembrava sotto pressione. Aveva una camicia azzurra sbottonata e sgualcita, nel taschino degli occhiali. Aveva  due occhiaie nere come la pece, come il silenzio...come il fondo di un canyon, così avrei descritto la sua situazione, il fondo di un canyon. 


Guardava fisso fuori dal finestrino, immaginai che gli piacesse correre, uno che adora vedere l'orizzonte restare fermo mentre tutto attorno si muove, uno che adora la pioggia.
La pioggia. Anche se tutto a volte ti può sembrare scuro ci sarà sempre un sole dietro pronto ad illuminarti la via giusta.
Aveva un caffè sul tavolo che però sembrava sano, certamente era freddo. Guardava fuori e di tanto in tanto carezzava i sedili in velluto marrone, a tratti anche stringendo nei pugni.
Non so esattamente perché gli chiesi, forse il silenzio mi stava dando alla testa, ma la cosa più strana fu la sua risposta. Disse che il suo viaggio non aveva una fine, se finiva non aveva motivo di esistere, il suo viaggio era raggiungere una ragazza, mentre me ne parlava i suoi occhi si illuminarono di una luce abbagliante, come avesse quella ragazza davanti a se. Diceva che l'aveva perduta, aspettava che lei lo salvasse, la cercava disperatamente. All'improvviso il treno si fermò ad una piccola stazione, di un piccolo paesino di campagna: vuota, silenziosa come il vagone. Era la sua stazione.
Mi sorrise, si mise gli occhiali, si sistemò i capelli, la camicia e si alzò avviandosi all'uscita. Nell'alzarsi urtò il caffè. Per un attimo restò sospeso in aria, poi, lentamente, cadde.

Prison gates won't open up for me
On these hands and knees I'm crawlin'
Oh, I reach for you
Well I'm terrified of these four walls
These iron bars can't hold my soul in
All I need is you
Come please I'm callin'
And oh I scream for you
Hurry I'm fallin', I'm fallin'
(Saving me, Nickelback)









Benedetto Aricò


7 commenti:

  1. I viaggi, tutti, portano con sé sempre un po' di malinconia, che sia quella per il ritorno o per il fatto di lasciare anche soltanto una cosa positiva del luogo di partenza.
    Sei stato veramente bravo a rappresentare questa malinconia, il sovrappensiero, il caffè freddo, insomma, un mucchio di cose interessanti.
    Complimenti e benvenuto su Apertura A Strappo!

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  2. Ciao Benedetto e benvenuto!
    Mi è piaciuta molto la fine del racconto: "nell'alzarsi urtò il caffè. Per un attimo restò sospeso in aria, poi, lentamente, cadde". Mi sembra che esprima molte cose!

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  3. Giovanni penne di Aas oggi su Musica!
    Ebbravo Benedetto che attorno a questo pezzo c'ha sofferto, l'ha scritto prima e riscritto e dopo, inzomma, ha la pazienza che porta a livelli alti di scrittura.
    C'è una tendenza ad approfondire l'interiorità che mi piace.
    A rileggerti!
    gd

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  4. Benedetto, benvenuto a "casa"! Figata che siamo già due ad arricchire questa lattina. Waitin' for the others to come! :D

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  5. Bel pezzo: intenso.
    Si sente che dietro c'è un buon lavoro.
    Anch'io ti do il benvenuto tra noi.
    L.I.

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