Avevo un nonno, un tempo.
Aveva la pelle rossa, lunghi capelli neri sempre raccolti in trecce, e
così tante rughe sul volto che sembravano voler essere contate, per
calcolarne gli anni, le mille avventure che avevano vissuto e tutti gli
spettacoli a cui avevano assistito. Come si fa con gli alberi.
Si chiamava Orso in Piedi. Questo nome l'aveva guadagnato da ragazzo, quando ne aveva abbattuto uno. Quello, morendo, l'aveva guardato dritto negli occhi, e mio nonno diceva sempre che da quel momento l'anima dell'animale era entrata in lui, per continuare ad esistere in qualche modo. Per restare.
Si chiamava Orso in Piedi. Questo nome l'aveva guadagnato da ragazzo, quando ne aveva abbattuto uno. Quello, morendo, l'aveva guardato dritto negli occhi, e mio nonno diceva sempre che da quel momento l'anima dell'animale era entrata in lui, per continuare ad esistere in qualche modo. Per restare.