venerdì 30 maggio 2014

Kitchen table - Jake Bugg

Me ne sono andato perché ero rimasto sveglio, dopo che avevamo finto di fare pace e avevamo fatto l’amore. Così, mentre dormivi, sono sceso dabbasso, senza accendere le luci. Ho cominciato a strimpellare, piano. Mi viene un po’ da ridere, sai? Come quando mi sgridi che nemmeno un bambino o ti preoccupi per delle cazzate e la mia ilarità ti rende ancora più furiosa. Come viene da ridere a un funerale. Però credimi, forse è meglio ridere e fuggire in tempo. Forse ti lascerò con l’inverno che viene, e mentre penso a questo vedo le foglie degli alberi fuori dalla finestra, agitate dal vento. Solo questo pomeriggio eravamo stesi tra i fiori, presto non saranno che steli gelati. Quanto sei dura nel giudicarmi, tanto quanto era dolce il tuo sguardo. Sembravi amarmi, ma adesso è tutto chiaro: semplicemente, abbiamo smesso. 


giovedì 22 maggio 2014

Era una notte buia e tempestosa...

Toc, toc, toc.
“Fammi entrare”.
Toc, toc, toc!
“Heathcliff, maledizione! Apri la finestra! Sono io, Catherine”.
“ELLEN! ELLEN! AAAHHH! AIUTO!!!”
“Che c'è, signorina? Che ha visto, Miss Cathy?”
“C'è qualcosa, lì! Che parla! Laggiù, sugli alberi! L'ho sentita!”
“Dev'esserselo sicuramente sognato, signorina. Su, torni a dormire”.
“No, no, Ellen, te l'assicuro! C'è qualcosa! E ha detto... dice di chiamarsi Catherine”.
“CATHERINE?! Catherine, sei tu? Sei qui? Eccomi qui... amore mio lontano! Ti prego, non fuggire di nuovo! Sono io, il tuo Heathcliff! Torna da me, fosse solo per un momento”.
“Ma, signor Heathcliff, come avete fatto a sentire...”
“Catherine! CATHERINE!!!”


Oh, Catherine. Come hai potuto lasciarmi così, quando avevo un così disperato bisogno di averti? Sei morta, lo so. Ed io con te. Sono stato maledetto dall'ossessione, dalla tua gelosia e dalla brama che ho di averti. Un fiore mai sbocciato, è il nostro amore.

mercoledì 14 maggio 2014

Somebody that I used to know - Gotye

Se penso a quando stavamo insieme.
Stamattina è venuto Paolo a recuperare i tuoi dischi.
Mi dicevi che con me eri felice, sai con te sono veramente felice.
Ascoltavi tanta musica, ti mettevi gli auricolari e ondeggiavi la testa, sembravi quel pupazzo strano del venditore di torrone, ricordi? Quando te lo dissi mi hai risposto "davvero?".
Ti sentivi sola quando eravamo insieme, lo so, non ci si può abituare alla solitudine.
Questa volta "davvero?" l'ho detto io.

venerdì 2 maggio 2014

Saving me - Nickelback

foto di Oliver Jules
Il vagone era silenzioso, sembrava non ci fosse nessuno, poi in fondo scorsi un ragazzo, poteva avere vent’anni; portava quella barbetta non curata e i capelli arruffati che ti fanno notare che da tempo sei sovrappensiero; sedetti  sul sedile opposto e cominciai a leggere. Era molto silenzioso, sembrava sotto pressione. Aveva una camicia azzurra sbottonata e sgualcita, nel taschino degli occhiali. Aveva  due occhiaie nere come la pece, come il silenzio...come il fondo di un canyon, così avrei descritto la sua situazione, il fondo di un canyon.